Pubblicato da Paolo Stefanini ● 25 gennaio 2021
Protesi ginocchio complicazioni post operatorie vanno risarcite?
L’applicazione di protesi al ginocchio più che un intervento chirurgico è un percorso che parte dalla sala operatoria e poi si compone di controlli e attività riabilitative per ottenere una soddisfacente funzionalità motoria. Non sempre, tuttavia, il decorso post operatorio va come dovrebbe e in alcuni casi non solo la funzionalità motoria non viene affatto recuperata, ma ci sono delle importanti complicazioni.
Le complicazioni post operatorie, o più correttamente nella terminologia medica “complicanze”, hanno un ruolo importante in questo tipo di chirurgia. La più frequente è il dolore, che però è un passaggio “obbligato” che caratterizza la fase immediatamente dopo l’intervento; è normale avvertire dolore ma questo dovrebbe attenuarsi con il passare delle settimane.
Le complicazioni più gravi sono le infezioni. Le infezioni ospedaliere sono un grave problema, ne abbiamo parlato in questi approfondimenti:
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Per quanto riguarda lo specifico settore della chirurgia protesica, è esplicativa a questo proposito una recente pubblicazione della Regione Emilia Romagna sulla base dell’incidenza delle infezioni nelle proprie Ulss che ricomprendono l’IRCCS Rizzoli, punto di riferimento nazionale per gli interventi ortopedici, per la traumatologia e la chirurgia protesica.
Riporto un passaggio che dà l’idea della gravità: “Le infezioni di protesi articolare rappresentano una grave complicanza in chirurgia protesica ortopedica. La frequenza di tale evento è quantificabile in 1 caso per 100 interventi/anno per la protesi d’anca e 1,5 casi per 100 interventi/ anno per quella di ginocchio; alcuni recenti studi epidemiologici dimostrano un tasso di infezione pari a 1,6% (range 1,2- 2,4%) per la protesi d’anca e pari a 1,3% (range 1,1-1,6%) per quella di ginocchio. Sebbene si tratti di tassi di infezione contenuti, il valore assoluto dei casi non è indifferente, dati gli elevati volumi di attività di implantologia protesica, in costante aumento per l’ampliamento delle indicazioni all’intervento anche per i pazienti più anziani conseguente al miglioramento delle procedure chirurgiche”.
In numeri assoluti, l’1% è altissimo, soprattutto se pensiamo che il tasso di crescita della chirurgia protesica vede un costante aumento che segue, di anno in anno, l’andamento demografico: l’aumentare dell’età media della popolazione italiana porta ad aumentare moltissimo la richiesta di interventi protesici che riguardano per lo più l’anca e il ginocchio.
Le infezioni si verificano per la proliferazione di batteri dove è avvenuto l’intervento. Se le infezioni non rispondono alle cure antibiotiche, può essere necessario rimuovere la protesi e in alcuni casi effettuare l’amputazione dell’arto per limitare e bloccare la necrosi dei tessuti evitando la morte del paziente.
La condizione di infezione pone il paziente di fronte a uno o più trattamenti, a seconda della gravità, l’escalation è questa:
- Sostituzione protesica in un tempo associata a terapia antibiotica
- Sostituzione protesica in due tempi (rimozione della protesi, inserimento di un distanziatore e inserimento di una nuova protesi dopo alcune settimane) associata a terapia antibiotica
- Intervento di rimozione dei tessuti necrotici senza rimozione dell'impianto in associazione all’antibioticoterapia soppressiva
- Rimozione della protesi senza reimpianto e terapia antibiotica
- Amputazione dell’arto e terapia antibiotica
Vediamo la situazione dal punto di vista del paziente: si entra in sala operatoria speranzosi e fiduciosi di migliorare le proprie condizioni di mobilità. In una consistente percentuale si esce con un orizzonte fatto di dolore, cure antibiotiche per mesi e mesi, interventi correttivi per rimediare alle conseguenze di un’infezione in cui il traguardo è conservare la propria gamba.
Se sei in questa situazione, tu personalmente o un tuo familiare, inizia a prendere consapevolezza delle responsabilità dell’ospedale dietro una situazione critica. Se hai dovuto subire un’amputazione o hai subito un altro tipo di danno connesso all’intervento, è opportuno leggere il manuale sui risarcimenti dovuti in caso di errore medico.
Proprio per il fatto che l’infezione rappresenta un fattore di rischio prevedibile e prevenibile, è opportuno verificare se il danno subito si sarebbe potuto risolvere o non presentare affatto se ci fosse stata maggiore cura o attenzione al tuo percorso.
Se c’è una responsabilità dell’equipe medica o dell’ospedale, non è solo una cosa che riguarda te o la tua famiglia individualmente, ma tutta la comunità perché la buona salute è un diritto di tutti. Scarica questa guida gratuita in formato pdf e leggilo quando vuoi.
Topic: Infezioni ospedaliere
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