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Pubblicato da Paolo Stefanini ● 28 agosto 2020

Ipossia neonatale e danni al neonato: i passi per avere giustizia

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L’ipossia neonatale o perinatale è dovuta alla mancanza di ossigeno al feto durante o dopo la nascita. Durante tutto il parto (travaglio, espulsione e nascita) il bambino ha costantemente bisogno d’ossigeno, fino alla nascita lo riceve attraverso il cordone e la placenta, poi con la respirazione. Quando il passaggio si complica e l’ossigeno non arriva, il piccolo va in sofferenza con danni che possono essere gravissimi e irreparabili fino a esiti, purtroppo, mortali. Di fronte a tali conseguenze è lecito chiedersi se medici, ostetriche e struttura sanitaria abbiano responsabilità. Ecco cosa fare per capirlo.

“Ipossia neonatale” o “ipossia perinatale”: queste parole, che si trovano scritte nella cartella clinica, suggeriscono che la concentrazione di ossigeno nel sangue del bambino durante o subito dopo la nascita era bassa. La cartella clinica del neonato potrebbe contenere termini come “encefalopatia ipossico-ischemica” o “paralisi cerebrale infantile” e provocano nel bambino ritardi dello sviluppo e cognitivi e menomazioni motorie, sempre a causa della mancanza d’ossigeno. Quello che non c’è scritto sulla cartella è il perché l’ossigeno non arrivava al bambino.

Il primo passo per riuscire ad ottenere giustizia è qui dentro: vai a questo link avere subito la guida alla richiesta di risarcimento danni per errore medico.

Le cause dell’ipossia del bambino durante il parto sono diverse, tra le più frequenti:

  • Materne (o preplacentari): ad esempio malattie cardiopolmonari, anemia, ipertensione grave e protratta della madre;
  • Placentari: come tutte le condizioni che alterano, riducendolo, l’arrivo del sangue alla placenta (distacco di placenta);
  • Funicolari come i giri del cordone ombelicale intorno al collo ed al resto del corpo del feto, i nodi veri del funicolo, il prolasso del funicolo;
  • Fetali, quali l’insufficienza cardiocircolatoria fetale primitiva, l’aritmia cardiaca fetale e altro.
 

Una ipossia acuta o subacuta può insorgere in caso di anomalie del travaglio

  • Protrarsi del travaglio
  • Arresto nella progressione del feto verso il canale del parto
  • Aspirazione del meconio
  • Distocia delle spalle
  • Rottura dell’utero
  • Prolasso del funicolo
  • Distacco della placenta

Asfissia e ipossia perinatale e neonatale presentano una mortalità compresa fra il 10 e il 60%; inoltre, sul totale dei bambini sopravvissuti, oltre il 25% sviluppa danni cerebrali permanenti con handicap motori e intellettivi. Ciò che conta è che l'ipossia neonatale e i danni al neonato possono essere prevenuti con un’assistenza di ottima qualità prima, durante e dopo il parto. Infatti, anche dopo la nascita del bambino sofferente, ci sono manovre e trattamenti da eseguire con immediatezza e tempestività per limitare i danni grazie a rianimatori e specialisti neonatologi che devono sempre essere presenti.

Proprio in virtù delle conoscenze mediche e alla qualità del servizio sanitario che l’Italia garantisce, di fronte a un parto che ha presentato queste complicazioni (evento avverso, nella terminologia legale) è possibile che ci siano delle responsabilità in capo alla struttura o ai medici ed è importantissimo che queste responsabilità emergano, perché la struttura sanitaria ha il dovere di capire e di agire efficacemente per evitare il ripetersi di errori.

Come accaduto per la diffusione di un batterio nella terapia intensiva neonatale di Verona, le cose sono cambiate dopo che una mamma ha avuto il coraggio di andare in fondo per rendere giustizia alla sua bambina.

È indubbio che ogni errore medico e ogni caso di malasanità rappresentino una ferita al sistema in generale, ma un danno che presenta come vittima un neonato rappresenta una lesione ancor più grave per l’intera società che fonda il proprio futuro sulle nuove generazioni.

Se un errore medico c’è stato, con un danno conseguente, non c’è tempo da perdere. La prima cosa da fare è quella di rivolgerti a chi può ascoltare e valutare con competenza il tuo caso, con uno specialista imparziale e un medico legale a proprio fianco. 
La nostra esperienza ci dice che i casi di danni gravissimi permanenti o morte del neonato correlati a ipossia o asfissia possono in alcuni casi essere dovuti ad una scorretta valutazione da parte dei sanitari: una negligenza che va assolutamente risarcita, per le gravi conseguenze sul nascituro. A causa di questi problemi, è possibile avere problemi cognitivi che si manifestano a 1 o 2 anni.

Va dato un segnale di speranza a chi è vittima del peggiore degli errori medici: la nostra missione è quella di aiutare e assistere una mamma (o comunque i genitori) o un bimbo vittime di un errore medico, che ha cambiato per sempre le loro vite. Prima di raccontarci il tuo caso, leggi questa guida gratuita in totale riservatezza: ricevila direttamente sulla tua mail cliccando qui sotto.
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Topic: Danni da Parto

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